Smaltimento acque reflue a Brescia e provincia
Lo smaltimento acque reflue è un’attività di primaria importanza, in quanto le acque reflue o di scarico sono tutte le acque che dopo essere state utilizzate in ambito domestico, agricolo e industriale, diventano contaminate da sostanze organiche ed inorganiche pericolose per la salute e per l’ambiente.
Pertanto tali acque non possono essere rimesse nell’ambiente per non compromettere gli equilibri dell’ecosistema.
Le acque reflue sono così classificate:
- acque reflue domestiche
- acque reflue industriali
- acque reflue urbane.
Le sostanze che possono essere presenti sono:
- Sostanze galleggianti, quali ad esempio oli, grassi e schiume, che sono più leggeri dell’acqua.
- Sostanze sospese, che hanno la caratteristica di essere insolubili e di avere una densità uguale o superiore a quella dell’acqua e rimangono in sospensione tramite la turbolenza.
Tali sostanze possono essere:
-
- sedimentabili;
- non sedimentabili.
- Sostanze colloidali, che non possono essere separate dall’acqua e sono formate da particelle di dimensioni tali (10−7 – 10−5 cm) .
- Sostanze disciolte, nell’acqua risultano omogeneamente disperse.
- Materiali biologici, in quanto nell’acqua dono presenti organismi animali e vegetali .
Le sostanze elencate possono essere ulteriormente suddivise in:
- solidi non volatili (o residuo fisso) o solidi organici
- solidi volatili o inorganici.
Smaltimento acque reflue
Le acque reflue si dividono in:
- Acque reflue domestiche: provengono da insediamenti residenziali ( alberghi, scuole, caserme, uffici, impianti sportivi, attività commerciali etc,) e sono composte dal risultato di attività metaboliche umane e da attività di tipo domestico. Contengono principalmente cellulosa, lipidi, sostanze proteiche, urea, acido urico e glucidi.
- Acque reflue industriali: come da D.lgs 152/2006 le acque reflue industriali sono tipi di acque che derivano da attività produttive o commerciali, che non possono essere classificate come acque meteoriche di dilavamento o acque reflue domestiche. Le caratteristiche di queste acque reflue variano in base alla tipologia di attività industriale.
- Acque reflue urbane: l’insieme delle acque reflue domestiche, delle acque reflue industriali e/o le acque meteoriche di dilavamento, acque di lavaggio strade etc., che sono convogliate nelle reti fognarie.
Lo smaltimento delle acque reflue è necessario quando non è prevista l’autorizzazione allo scarico sulla base di normativa regionale.
Smaltimento acque reflue domestiche
Abitualmente le acque reflue domestiche sono convogliate nella rete fognaria, esistono però dei casi in cui ciò non è possibile e quindi bisogna ricorrere allo smaltimento acque reflue domestiche.
Nelle case di campagna, non essendoci allacciamento alla rete fognaria è necessario utilizzare una fossa Imhoff. Le Fosse Imhoff appartengono alla categoria dei cosiddetti bacini combinati, perché, per la loro particolare conformazione permettono di effettuare due fasi di trattamento:
- Sedimentazione (processo fisico)
- Digestione (processo biologico).
Lo smaltimento acque reflue fossa imhoff avviene svuotando con apposita botte con canal jet le acque reflue contenute nella vasca e trasportate, grazie all’autorizzazione all’Albo Gestori Ambientali, in impianto autorizzato.
Nei centri abitati dove non è possibile collegarsi alla rete fognaria è necessario ricorrere alla fossa biologica, considerato un sistema di depurazione passivo, molto stabile e poco costoso.
La fossa biologica è formata da due compartimenti, in cui avviene in uno la fermentazione delle sostanze organiche solubili, mentre nell’altro la decantazione dei reflui.
Lo smaltimento acque reflue fossa biologica comprende lo smaltimento delle acque nere ed è possibile attraverso l’utilizzo di mezzi autorizzati dotati di canal jet.
Borgo Spurghi possiede mezzi autorizzati all’Albo Gestori Ambientali, dotati di canal jet, in grado di aspirare i reflui e permettere lo smaltimento acque reflue fosse imhoff e lo smaltimento acque reflue fossa settica.
Smaltimento acque reflue industriali
Le acque reflue industriali se non trattate da impianti di depurazione e idonee allo scarico, come da normativa vigente, devono essere smaltite.
Alle acque reflue industriali appartengono anche le cosiddette acque di raffreddamento, usate durante il processo di lavorazione per il raffreddamento.
Nel caso in cui sia presente un impianto di depurazione lo smaltimento acque reflue interesserà solo la parte relativa ai fanghi, mentre i reflui se rientrano nei parametri stabiliti dal D.lgs 152/06, verranno avviati allo scarico. L’art. 124 del decreto legislativo n. 152/2006, stabilisce che tutti gli scarichi devono essere autorizzati.
La domanda di autorizzazione va presentata alla Provincia o all’Autorità d’ambito se lo scarico è in pubblica fognatura.
Lo smaltimento acque reflue industriali comprende rifiuti pericolosi e non e lo smaltimento reflui viene effettuato mediante il trasporto, con mezzi autorizzati dall’Albo Gestori Ambientali. Per mezzo di un’analisi si possono caratterizzare i reflui, in modo da poter assegnare il Codice rifiuto Cer più adeguato, per lo smaltimento.
Smaltimento acque meteoriche di dilavamento
Ci sono delle attività commerciali, artigianali ed industriali che sono considerate a rischio per quanto riguarda i reflui delle acque di dilavamento delle aree esterne e sono:
- Industria petrolifera.
- Industria chimica.
- Impianti di trattamento e rivestimento superficiale dei metalli.
- Stazioni e distribuzione di carburante.
- Autofficine.
- Autocarrozzerie.
- Autolavaggi.
- Impianti di trattamento e rottamazione veicoli.
- Depositi rottami ferrosi e non.
- Depositi rifiuti, centri di raccolta, centri di trattamento e stoccaggio rifiuti.
Le definizioni sono:
ACQUA DI PRIMA PIOGGIA: sono identificate nei primi 5 mm di acqua meteorica di dilavamento, uniformemente distribuita su tutta la superficie scolante servita dal sistema di drenaggio. Per il calcolo delle relative portate si assume che tale valore venga raggiunto dopo un periodo di tempo di 15 minuti di pioggia.
ACQUA DI SECONDA PIOGGIA: sono identificate come le acque meteoriche di dilavamento, derivanti dalla superficie scolante servita dal sistema di drenaggio e avviata allo scarico nel corpo recettore in tempi successivi a quelli definiti per il calcolo delle acque di prima pioggia (dopo i primi 15 minuti).
ACQUE REFLUE DI DILAVAMENTO: il dilavamento delle superfici scoperte, in relazione alle attività che in esse si svolgono o agli usi previsti, non si esaurisce con le acque di prima pioggia bensì si protrae nell’arco di tempo in cui permangono gli eventi piovosi. In linea generale tali condizioni si realizzano quando non sono state adottate le misure atte ad evitare/contenere, durante il periodo di pioggia, il dilavamento delle zone nelle quali si svolgano fasi di lavorazione o attività di deposito/stoccaggio di materie prime/scarti o rifiuti. A titolo esemplificativo rientrano in questo ambito particolari lavorazioni che per loro natura non possono essere svolte di norma in ambienti chiusi o per le quali non è fattibile realizzare interventi di protezione dalle acque di pioggia, ovvero le operazioni per loro natura tipicamente “sporcanti”.
Per le attività considerate a rischio la normativa prevede l’obbligo di creare vasche di accumulo delle acque meteoriche che cadono sulle superfici impermeabili per evitare che ricadano negli scarichi di corsi d’acqua o in fognatura elementi come sabbia, idrocarburi, terriccio, etc.
Successivamente tali reflui devono essere avviati allo smaltimento.
Borgo Spurghi Srl possiede le autorizzazioni necessarie allo smaltimento, in quanto iscritta all’Albo Gestori Ambientali.